Cassani, perchè decidere le convocazioni un mese prima di Tokyo con il Tour in corso?

L'unica critica (costruttiva) che mi sento di rivolgere al nostro CT ed ex avversario di tante gare è la decisione delle convocazioni, a mio avviso diramata troppo in fretta, mentre il Tour era solo alla terza tapppa.
Oltre a dare una mazzata taglia morale per i ciclisti in gara nella prestigiosa gara a tapppe francese. Così facendo, lo stimato CT Cassani ha volutamente rinunciato a vedere le forze campo che avrebbero potuto cambiare i convocati e sconvolgere i suoi piani tattici già pianificati con Gianni Moscon e Alberto Bettiol capitani.

I rendimenti e la freschezza di Mattia Cattaneo e di Sonny Colbrelli a fine Tour, e la gamba, a volte vincente, dell'eclettico Diego Ulissi e del forte Lorenzo Fortunato, questi ultimi due già esclusi dalla convocazioni, che ben hanno interpretato e percorso il Giro d'Italia, avrebbero complicato i piani del nostro CT. Con 5 corridori alla partenza, non poteva certo schierare 5 punte o un solo. Per questo, secondo me, ha optato per una decisione, a mio avviso, prematura e solo per questo criticabile.

Colbrelli al Tour ha dimostrato di essere in gran forma, di saper reggere sulle salite e di poter contare su di uno spunto veloce micidiale in un eventuale arrivo allo sprint con i più forti scalatori, a loro agio sul percorso di Tokyo.

Matteo Cattaneo ha disputato un ottimo Tour, si è piazzato e in alcune tappe è stato protagonista. Uomo d'esperienza forte in piana come in salita. 

Lorenzo Fortunato, che io avrei convocato senza esito alcuno per ciò che ha dimostrato, ha fatto un bel Giro d'Italia, ha vinto il tappone dello Zoncolan e si è ben comportato in altre competizioni vincendo la classifica della Adriatica Ionica Race / Sulle Rotte della Serenissima vincendo sulla Cima Grappa. Un venticinquenne assolutamente da provare su di un percorso a lui congeniale.

Detto questo, la squadra azzurra si è ben comportata e la tattica di Cassani si è rivelata giusta e da elogiare.
Siamo arrivati nel finale con i due capitani davanti, Moscon, purtroppo, ha ceduto a sorpresa sul punto cruciale dimostrando di non essere ancora il trattore della Val di Non che abbiamo conosciuto, Bettiol aveva illuso, poi è stato colpito dai crampi in discesa (mah). Nibali e Caruso hanno fatto il loro lavoro, il primo nel finale rintuzzando gli attacchi di belgi e sloveni, il secondo nella seconda metà della gara. Ciccone sfortunato, è stato coinvolto in un caduta insieme al "pericoloso" Thomas.

Non avendo i campioni del passato a disposizione, le scelte fatte dal CT sono da accettabili, non credo che i corridori da me citati potessero sconvolgere il finale della gara, dominata dai protagonisti del Tour. 

Walter Pettinati