Ex Ciclisti Professionisti: sicurezza dei ciclisti inviolabile

In data 27/11/2019 Il Mistero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza – ha informato della pubblicazione, sulla Gazzetta Ufficiale, Serie Generale n. 142 del 19 giugno 2019, del provvedimento del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di concerto con il Ministero dell'interno del 30 aprile 2019, per la modifica al disciplinare per le scorte tecniche alle competizioni ciclistiche su strada ("Disciplinare"), emanato ai sensi dell'art. 9, comma 6-ter) del Codice della Strada (di seguito CdS).
Il provvedimento ha apportato sostanziali modifiche e integrazioni al disciplinare per le scorte tecniche alle competizioni al fine di garantire una migliore sicurezza stradale durante lo svolgimento delle gare su strada di ciclismo.


A ruota del provvedimento, la Federciclismo, a firma del suo presidente pro-tempore Sig. Renato Di Rocco e del suo Consiglio Federale, ha chiesto e ottenuto la sospensione di tale provvedimento di sicurezza stradale anche per la stagione 2021.
Richiesta di sospensione presentata anche per la stagione ciclistica 2021, viene riportata con grande orgoglio sul sito ufficiale della Federazione Ciclistica Italiana con la seguente motivazione: “il perdurare dello stato di emergenza sanitaria da COVID-19 con l’estendersi dei contagi su tutto il territorio nazionale, [….] limita ancora fortemente il numero e la tipologia delle competizioni e delle manifestazioni ciclistiche che possono aver luogo.”
Il provvedimento emanato dal Ministero dell’Interno DPS, secondo il Consiglio Federale FCI, ha “previsto importanti misure che determinano nuovi oneri, per il personale, gli ASA, le strutture di protezione

La FCI pensa agli oneri che dovranno sostenere gli organizzatori a discapito della sicurezza dell’atleta. 
Organizzatori che, come è accaduto nella tragica gara del Molino dei Torti, hanno dimostrato, (prendo come esempio questo caso per ovvie ragioni), di non essere stati in grado di garantire l’applicazione delle dovute norme di sicurezza a sostegno dei ciclisti. La compiacenza dei Giudici di gara, che, invece di ispezionare il percorso e valutare se tutte le norma di sicurezza fossero state rispettate, hanno chiuso gli occhi e hanno permesso la partenza di una gara che alla fine si è rilevata mortale.

Questa vicenda dimostra che servono figure esterne per garantire la sicurezza. Figure che, nel caso della gara di Molino dei Torti, non avrebbero permesso la partenza della gara.
Questo dimostra che i controllati non possono essere anche i controllori e che le formule attuate dalla Federazione non sono affidabili, come una parte delle figure da loro formate, in questo casi i Giudici e organizzatori!

Detto questo, ben vengano le figure professionali formate dalla Federazione ma, a tal proposito, solo a sostegno delle forze dell’ordine, che devono presenziare le manifestazioni ciclistiche. Non cerchiamo di sostituire un motociclista formato a Motostaffetta al prestigioso servizio della Polizia di Stato solo per convenienza…. della Federazione.

Federciclismo che obbliga gli organizzatori ad avvalersi di Motostaffette da loro formate con i corsi obbligatori di abilitazione e in regola con il tesseramento annuale.

E’ solo un fatto di soldi…?
Mah! Di sicuro sappiamo che i soldi hanno preso il sopravvento sull’etica.
Non si pensa più a come risollevare e sostenere il ciclismo ma a come lo si può spremere per continuare a divertirsi sulle sue spalle.

Trovo fuori luogo la richiesta del presidente Sig. Renato Di Rocco a nome del Consiglio Federale di chiedere la sospensione del provvedimento emesso dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno in quanto, tale provvedimento, è a totale sostegno della sicurezza delle cicliste e dei ciclisti.

Inoltre, ritengo che, prima di tagliare i costi della sicurezza stradale, si dovrebbero rivedere le spese inutili, gli sperperi, gli stipendi e costi di una presidenza che non ha saputo lavorare per valorizzare i suoi tesserati, i team e il ciclismo e che chiede ancora di essere votata. 

In tutto questo l'ACCPI che fine ha fatto?

Pertanto, sarà mia premura contattare il Ministero dell'Interno - Dipartimento della Pubblica Sicurezza - per dimostrare le mie ragioni a tutela della sicurezza del ciclismo.

Walter Pettinati