UN EROE DI NOME FIORENZO

Si correva il Giro d’Italia del 1956. Le tappe erano 23, i chilometri da percorrere 3.500. Il protagonista è un uomo di 36 anni che aveva già annunciato il suo ritiro a fine stagione.
Durante la 12° tappa cadde e si ruppe il clavicola sinistra. Il medico gli disse di ritirarsi dalla gara, ma lui non lo ascoltò e continuò il giro con “solo” 11 tappe e 1.600 Km da percorrere con le Dolomiti… Così andò avanti per altri 2 giorni, ma il dolore era così insopportabile da non riuscire a tenere il manubrio. Il suo meccanico ebbe così l’idea di aggiungere al manubrio un pezzo di camera d’aria che veniva stretto tra i
denti per alleviare la pressione sul braccio sinistro. Ma non era certo facile correre in quelle condizioni e, durante la tappa numero 16 è caduto di nuovo, atterrando sulla spalla sinistra, rompendosi l’omero! Svenne dal dolore e fu caricato nell’ambulanza. Era già sulla strada per l’ospedale quando riprese i sensi, urlò al conducente di fermarsi, scese, prese la sua bici e finì la tappa!
Quella sera rifiutò di fare i raggi, e decise di andare avanti.