Il quotidiano "Il Messaggero" riporta una statistica preoccupante pubblicata dal sito www.asaps.it: 1 ciclista muore ucciso ogni 48 ore e in pieno lockdown. Una bruttissima realtà che coinvolge e interessa l'intero movimento delle due ruote.
Il Governo si ostina a prendere le dovute contromisure.
Dopo aver bocciato la proposta di ACCPI, che timidamente chiedeva di aggiungere all’articolo 149, comma 1: "Fuori dai centri urbani, purché occorrano le condizioni di sicurezza e le condizioni della circolazione lo consentano, il sorpasso dei velocipedi deve essere svolto lasciando una distanza laterale di almeno 1,5 metri» gli ultimi Governi hanno pensato a dare ingenti contributi per acquistare le biciclette di ogni tipo, banchi a rotelle e monopattini elettrici senza prima pensare all'incolumità dei ciclisti.

Da quando esiste il ciclismo, i bambini/e e i tifosi "transennano" le strade per applaudire e supportare i ciclisti con la speranza di ricevere una borraccia. Io stesso, da bambino, tornavo a casa con il cappellino e la borraccia da custodire gelosamente. Ero il bambino più contento del Mondo.
L'UCI, con una decisione insensibile e drastica mette fine ad una storica usanza senza pensare alle conseguenze. Oltre a violare la tradizione si infrangono i sogni di tanti bambini e bambine, felici di ricevere la borraccia dal loro beniamino/a.