Ex Ciclisti: riprendiamoci il ciclismo!

L’ex ciclista professionista Rosario Fina si è candidato alla presidenza del C.R. Lazio, la collega ex ciclista Pro Ilenia Lazzaro si è candidata al CR Veneto.
C’è tanta voglia di storia e d’esperienza acquisita lungo le strade alla guida del ciclismo Italiano. C'è tanta voglia di persone che sappiano raccontare il bello del ciclismo vissuto, sul quale costruire un futuro migliore.
Senza nulla togliere agli imparati sui libri di scuola, il ciclismo è uno sport che ha bisogno di essere sostenuto da solide basi che solo chi ha vissuto, pedalato e sofferto il ciclismo dispone. Gli ex ciclisti non dovrebbero mai mancare all’interno del nostro movimento.
Purtroppo, alla guida dell’attuale ciclismo, dai CP, passando dai CR per finire nel baratro della Federazione ci sono troppe persone che la bicicletta, al massimo, l’hanno utilizzata per andare a far la spesa o per dribblare i birilli durante i corsi tecnici federali.


Non conosco il motivo per cui i candidati non inseriscano in squadra gli ex ciclisti, cercherò di chiederlo e di scoprirlo.
Il ciclismo ha bisogno di persone che parlano e capiscono la stessa lingua.

Basta l’esperienza di un ex ciclista per gestire una Federazione?
L’esperienza non basta per presiedere una Federazione, ma con l’aiuto di esperti professionisti di ogni settore il compito diventerebbe molto più agevole. L'esperienza del ciclista è indispensabile per costruire il futuro.

Guarda caso, in questi ultimi 8 anni di Di Rocco – Isetti il movimento è sprofondato nel baratro più profondo dal quale solo gente decisa e determinata e che ama il ciclismo prima ancora di se stesso può far risalire.

Due chicche per giustificare il mio pensiero? Ma solo due eh…
> Non c’è un velodromo coperto dove far allenare le nazionali della pista (Montichiari è ancora sotto sequestro?);
> Un nuovo velodromo è fermo con le 4 frecce;
> Mancano i velodromi e dove ci sono mancano le gare e si fa poca attività. Tutto è lasciato al volontariato di appassionati, genitori, società e cicliste/i;
> Non ci sono piano industriali e di marketing: sembra e rimarco sembra che lo sponsor della Nazionale Italiana abbia sborsato solo 35.000 € per impiastricciare con il suo nobile brand la gloriosa maglia azzurra. Indagherò, se questa info risulti veritiera e rimango a disposizione del contraddittorio. Cmq, una Federazione trasparente dovrebbe far conoscere questi dati. Al di là di questo dato non attendibile, la realtà si fa ancora peggiore se diamo un'occhiata al ciclismo rosa dove le nostre ragazze vincono e stravincono medaglie su medaglie ma non sono pur nulla valorizzate. Idem per gli uomini. Lo vedete mai in TV (fuori dalle gare) il missile supersonico Filippo Ganna fare pubblicità?
> Gare dilettanti e donne Elite in TV: dobbiamo andare di immaginazione, tanto che l’UCI del vice presidente Di Rocco ha escluso il Giro Rosa dal calendario Women’s World Tour per mancanza delle dirette. Al Giro Rosa c’erano tre differite e nessuna diretta. A tal proposito mi è arrivata una cinguettata che sembra attendibilissima: sembra che il Giro d’Italia di ciclocross doveva essere trasmesso tutte in diretta, ma…….
Io non so se corrisponda a verità, e per questo l'ho messo al condizionale e ho evitato di continuare a raccontare.... Chiedo alla Signora Isetti se e quanto questa voce corrisponda alla realtà? La Federciclismo ha dato o no 15.000€ a tappa agli organizzatori del Giro d'Italia per fare le dirette?
> Vogliamo parlare di sicurezza oppure ci vogliamo chiudere gli occhi e le orecchie come ha fatto la Federciclismo sulla vicenda Iannelli?
intanto, l'UCI ha pubblicato le nuove regole sulla sicurezza, forse poco dopo aver letto che il suo vice presidente abbia dichiarato che il ciclismo è uno sport pericoloso e l'incidente di Giovanni ci può stare?
A tal riguardo è uscito allo scoperto il bravo Trentin che pretende una maggiore sicurezza alle gare, in stile formula 1. Se riesce a realizzare questo traguardo, gli potrei perdonare la sua strategia di gara conclusasi con il 2° posto al Mondiale.

Basta chiacchiere!
Lo sport non ha bisogno di chiacchiere ma di programmi e chiari obiettivi a scadenza: chi promette e non è in grado di ottenere deve lasciare la guida e altre persone più competenti e volenterose di mettersi in discussione con passione e professionalità.
A tal proposito registriamo la scesa in pista di Rosario Fina (CRLazio) e di Ilenia Lazzaro (CR Veneto)
Due sportivi vincenti che si sono contraddistinti in bici prima e da imprenditori dopo.

Rosario, siciliano doc, è stato un ottimo ciclista dilettante e professionista, adesso imprenditore di successo con la sua azienda Cicli Fina;

Ilenia, ottima ciclista pro (non professionista perché l’Italia proibisce alla donne di passare professioniste) con tanta esperienza da raccontare e trasmettere. Scesa di bici ha continuato a mettere in pratica la sua esperienza sportiva come addetta stampa, giornalista e grande comunicatrice: commentatrice Eurosport e conduttrice di Scratch.
Sembra una donna sveglia e scaltra. Spero solo che non segua le orme della prima e grande Campionessa del Mondo italiana Alessandra Cappellotto che ha completamente fallito con la sua importante mansione in sella al sindacato ACCPI e CPA. Non sempre i campioni di ciclismo sono portati al management. Figuriamoci se la candidata a presidente Federale è un’ex ciclista di poco successo come la Sig.ra Daniela Isetti :)
 
Detto questo, mi auguro che il prossimo (nuovo) presidente (basta Di Rocco e la sua fida Ietti che lo sostiene da 8 anni) tenga in considerazione la proposta della nostra Associazione Ex Ciclisti professionisti di istituire una CONSULTA nazionale, regionale e provinciale come fonte inesauribile di informazioni da usufruire al bisogno sempre a sostegno del nostro amato ciclismo.

Walter Pettinati


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